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Trento, 21 aprile 2008
LA SOLIDARIETÀ DEL TRENTINO PER PINO MASCIARI
Proposta di mozione presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e Democratici del Trentino

Premesso che:

- Pino Masciari è un imprenditore calabrese che dall'ottobre di undici anni fa è sottoposto ad un programma di protezione speciale, assieme alla moglie Marisa Salerno, medico odontoiatra e ai suoi due figli.  Dal giorno in cui Masciari ha deciso di non pagare il pizzo alla “ndrangheta” e tangenti ai politici calabresi (1990) è iniziata l'opera di distruzione delle sue imprese bloccandone l'attività, rallentando le pratiche nella pubblica amministrazione, intralciando i rapporti con le banche con le quali operavano. Le imprese di Masciari occupavano qualche centinaio di dipendenti (oltre all'indotto costituito da piccoli artigiani che gravitano attorno alle grandi imprese edili) e svolgevano attività importanti sia nel settore pubblico che nel privato. Il colpo definitivo alla possibilità di Masciari di fare l'imprenditore nella sua terra d'origine, la Calabria, fu inferto nel 1995 con la sentenza del Presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Vibo Valenzia, Patrizia Pasquin, arrestata undici anni dopo – l'11 novembre del 2006 – perché riceveva dalla mafia una stabile remunerazione, come documentano le inchieste giornalistiche dei principali quotidiani nazionali. Da quando è inserito nel programma di protezione – compatibilmente con le esigenza di sicurezza pubblica e di incolumità per sé e la propria famiglia – Masciari è attivamente impegnato, anche con un proprio sito internet, nella lotta alla “ndrangheta” ed alla criminalità organizzata, attraverso un'azione di sensibilizzazione dell'opinione pubblica;

- Vi è nell'opinione pubblica una scarsa informazione sulla reale consistenza della “ndrangheta” (termine che significa “fedeltà e coraggio virile”), percepita per lo più come una organizzazione criminale simile a Cosa nostra, che opera nell'Italia meridionale, prevalentemente in Calabria. La sua propensione ad agire con la massima segretezza, le entrature nella massoneria, l'aver evitato atti clamorosi (come gli attentati dimostrativi organizzati da Cosa nostra perfino contro il patrimonio storico ed archeologico) preferendo “omicidi mirati” (come quello del giudice Scoppelliti),  la sua organizzazione e propagazione attraverso vincoli familiari la rendono praticamente invisibile. Ma la sua azione è devastante, anzitutto per l'economia. Disinteressata per la politica (a differenza di Cosa nostra), il suo obiettivo è il controllo dell'economia locale, attraverso l'imposizione del “pizzo”, una sorta di tassa mensile per la protezione imposta a ogni attività, chiese e istituto religiosi compresi. La sua consistenza allarmante. Solo in Italia le famiglie della “ndrangheta” (“'ndrine”) sono stimate dalle autorità di pubblica sicurezza oltre 160 con circa 6000 affiliati. A livello mondiale la consistenza dell'organizzazione supera le 10000 unità e si diffonde in Germania, nei paesi dell'est Europeo fino all'Australia ed agli Stati Uniti. Si potrebbe definire un “fornitore globale di servizi per la malavita internazionale”.

 Sono questi i motivi che rendono altamente benemerito il lavoro coraggioso di denuncia e di informazione che persone come Pino Masciari svolgono nell'interesse generale. Senza una maggior percezione da parte dell'opinione pubblica e delle stesse istituzioni degli intrecci fra malavita organizzata ed economia vi è il rischio che a poco a poco lo Stato perda ogni controllo su quest'ultima. Esempi di ciò sono da tempo evidenti, anche a causa della globalizzazione dei mercati, in molti Stati, sia che si tratti delle deboli e recenti democrazie africane (dal Corno d'Africa al Kenia) che di paesi dell'ex blocco sovietico o della stessa Cina, ove ormai sembra impossibile impedire la “clonazione” di qualsiasi prodotto, fino al riciclaggio dei prodotti e delle materie prime rubate dai pirati cinesi e scaricate nei porti delle regioni periferiche ove il controllo di Pechino è praticamente inesistente, anche per la corruzione dei funzionari locali (intransigenti quando si tratta di dissenso politico, tolleranti o conniventi quando si tratta di acquisire materie prime a buon mercato)

Il Consiglio provinciale impegna la Giunta provinciale

a manifestare la propria solidarietà all'imprenditore vittima della 'ndrangheta calabrese' Pino Masciari, anche attraverso l'attribuzione di una onorificenza, rinsaldando così i legami di collaborazione e sostegno con quella parte di società calabrese che vuole affrancarsi dal predominio della malavita organizzata, garantendo uno sviluppo economico del proprio territorio nella legalità e nella sicurezza, consolidando una tradizione non dell'ultima ora e che ha visto, nella collaborazione con il vescovo mons. Bregantini e le cooperative agricole ed artigianali della sua diocesi, un altro importante capitolo della solidarietà trentina nei confronti delle zone più svantaggiate del nostro Paese.

Cons. Roberto Bombarda

     

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